Novità 2021 : Fondi agricoltura

La politica agricola comune (abbreviata PAC) sostiene la vitalità e la fattibilità economica delle comunità rurali attraverso misure di sviluppo rurale (il cosiddetto secondo pilastro).
Le misure di sviluppo rurale rafforzano le misure di mercato della PAC e il sostegno al reddito con strategie e finanziamenti per consolidare il settore agroalimentare e forestale dell’UE, la sostenibilità ambientale e il benessere delle zone rurali in generale.I tre obiettivi di sviluppo rurale a lungo termine per l’UE sono:

  • promuovere l’agricoltura competitiva;
  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima;
  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e delle comunità rurali, compresa la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

Nel 2021 è stato raggiunto l’accordo sugli 8 miliardi di aiuti straordinari per l’agricoltura e le aree rurali previsti dal pacchetto per la ripresa dal Covid-19 Next Generation EU. La Commissione europea aveva proposto di legare gli oltre 8 miliardi assegnati al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) dal pacchetto Next Generation EU all’avvio della nuova PAC che, dopo un periodo transitorio di due anni, dovrebbe partire nel 2023.
Per fortuna invece, è stato concordato che questi aiuti straordinari per l’agricoltura, saranno disponibili già nel biennio 2021-2022, senza attendere l’entrata in vigore della nuova Politica agricola comune (PAC), per finanziare le misure del PSR a sostegno degli investimenti e della sostenibilità ambientale.Le risorse dovranno essere essere utilizzate per per centrare gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale del Green deal.

Finanziamenti e agevolazioni agricoltura

Il settore agricolo può contare su un sistema di agevolazioni e contributi previsti da programmi europei, nazionali e regionali. Gli imprenditori agricoli, le loro organizzazioni e l’intera filiera possono accedere a numerosi finanziamenti, sia a breve termine per sostenere il ciclo produttivo della singola attività, sia a medio e lungo termine per acquistare bestiame, macchine, impianti e strutture.

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) è lo strumento di finanziamento della PAC che sostiene strategie e progetti di sviluppo rurale . 
Raggiunto l’accordo anche sul bilancio 2021-2027 all’Italia dovrebbero andare 1,22 miliardi, con un’attenzione particolare per il Sud. Una parte dei fondi, come accennato prima, sono già disponibili da gennaio 2021. Per ottenerli bisogna puntare su green, bio e giovani. Il 55% dei fondi andrà infatti a giovani agricoltori e Pmi che punteranno su sostenibilità inclusione sociale.
Le seguenti sei priorità sono fondamentali:

  • promozione del trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
  • migliorare la redditività e la competitività di tutte le forme di agricoltura e promuovere tecnologie agricole innovative e una gestione forestale sostenibile;
  • migliorare l’organizzazione della catena alimentare, il benessere degli animali e la gestione dei rischi in agricoltura;
  • uso più efficiente delle risorse e sostegno alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici nei settori agricolo, alimentare e forestale;
  • ripristino, conservazione e miglioramento degli ecosistemi associati all’agricoltura e alla silvicoltura;
  • promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.

Fondo europeo agricoltura 2021

Contributi a sostegno degli investimenti e della sostenibilità ambientale
Per far fronte a queste priorità, i paesi dell’UE stanno attuando programmi di sviluppo rurale (PSR) adeguati alle proprie sfide e capacità specifiche. Tali programmi sono finanziati dal FEASR, possono essere elaborati su base nazionale o regionale e devono essere efficaci per almeno quattro delle sei priorità del Fondo (vedi paragrafo precedente). I paesi devono fissare obiettivi in base a settori specifici, individuando le misure che utilizzeranno e i finanziamenti necessari per il raggiungimento di tali obiettivi. Pertanto, le decisioni relative alla selezione dei progetti e alla concessione dei pagamenti vengono prese a livello nazionale o regionale.
In questa fase le risorse del FEASR dovranno essere utilizzate per sostenere la ripresa, aumentando parallelamente la resilienza delle imprese agricole, la sostenibilità e favorendo il ricorso alla digitalizzazione. Di conseguenza, ha chiarito De Castro, è escluso il finanziamento di misure business as usual.


In particolare, almeno il 55% dovrà andare al sostegno degli investimenti delle piccole e medie imprese agricole, alle misure che riguardano la cooperazione, al primo insediamento di giovani agricoltori, agli investimenti per lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali.Questi investimenti potranno riguardare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali, l’agricoltura di precisione, la modernizzazione dei macchinari, il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, la promozione delle filiere corte, le energie rinnovabili, l’economia circolare e la bioeconomia, l’accesso a tecnologie ICT di alta qualità nelle aree rurali.


Dal momento che questa spinta all’innovazione deve avere carattere democratico, ha precisato De Castro, l’accesso a queste misure sarà garantito indipendentemente dalle dimensioni aziendali e dal background formativo degli agricoltori. Proprio per favorire la partecipazione ai bandi delle imprese di minori dimensioni, gli Stati membri potranno quindi innalzare l’intensità del contributo dall’attuale 40% a un massimo del 75%. E per sostenere il ricambio generazionale in agricoltura, i contributi per il primo insediamento di giovani agricoltori potranno salire dagli attuali 70mila euro a 100mila euro.


La seconda priorità di spesa è quella della sostenibilità ambientale: i colegislatori hanno quindi stabilito che almeno il 37% dei fondi FEASR vada al finanziamento di misure agroambientali, in particolare al sostegno dell’agricoltura bio, alle azioni per l’adattamento ai cambiamento climatici e per la conservazione dei suoli, al miglioramento della gestione idrica, al mantenimento degli habitat, alla riduzione dei rischi derivanti dall’uso di pesticidi e antibiotici e al benessere animale.


Una volta che i 27 avranno approvato l’accordo, il testo verrà validato dalla plenaria del Parlamento UE senza possibilità di modifica. Il testo infatti verrà incorporato nel regolamento transitorio della Politica agricola comune, che estende l’attuale PAC fino al 31 dicembre 2022.


In vista del prossimo periodo di programmazione 2021-2027, nel giugno 2018 la Commissione europea ha presentato le sue proposte legislative sulla PAC oltre il 2020. Tali proposte intendono permettere alla PAC di affrontare più efficacemente le sfide attuali e future, quali i cambiamenti climatici e il ricambio generazionale, pur continuando a sostenere gli agricoltori europei per promuovere un settore agricolo sostenibile e competitivo.